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Aggiornato 17:25, 14-03-2024

Comunicato stampa

A proposito delle accuse rivolte da un quotidiano del Nord (guarda caso!) al dirigente scolastico Riccardo Ganazzoli, reo di avere organizzato una festa dell’accoglienza che ha ospitato giovani migranti, l’Associazione Nazionale Presidi di Palermo esprime sconcerto e grande preoccupazione. 

La lettura dell’articolo in questione, infatti, rende sufficientemente chiara la distanza culturale e politica tra chi deve assicurare il servizio educativo e quanti, invece, sono impegnati a seminare odio e intolleranza.

L’articolista manifesta sorpresa e stupore che “nella scuola di Palermo vengono cresciuti i progressisti di domani: accoglienti, antirazzisti, democratici”. Se ne faccia una ragione. Si tratta di valori che solo chi ignora la nostra Costituzione può limitarsi a ridurre polemicamente a mero elenco.

Per quanti quotidianamente sono impegnati nel servizio educativo si tratta, invece, di valori irrinunciabili.

Noi operatori della scuola non possiamo rimanere – come qualcuno stoltamente può pensare – dietro una cattedra o una scrivania. Ogni giorno ci accade di leggere negli occhi di un bambino la disperazione di chi cerca un aiuto, una soluzione a vicende drammatiche delle quali spesso è incolpevole protagonista o testimone.

Noi operatori della scuola chiediamo ai nostri bambini o adolescenti di guardare all’altro, di prestare ascolto ai bisogni degli altri, di non creare emarginazioni sulla base del colore della pelle o di un credo religioso, di rispettare l’opinione degli altri. Chiediamo, e continueremo a farlo, di credere nell’accoglienza, nell’antirazzismo e nella democrazia. Nella consapevolezza di non fare nulla di straordinario ma di osservare principi sanciti dalla nostra Costituzione. 

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